Trattamento dei limi di risulta

La scommessa più audacia della ricerca sviluppata da Ambiente & Risorse riguarda il recupero dei limi disidratati risultanti dal processo di lavaggio. Come già detto, detti limi sono normalmente smaltiti come rifiuti in quanto imprigionano tutti i contaminanti presenti nel materiale iniziale.
L’ipotesi perseguita è la distruzione di questi inquinanti depurando quindi anche gli stessi limi che diventerebbero a loro volta, materia secondaria riutilizzabile in filiere produttive quali quelle della produzione dei laterizi, della produzione dei cementi o della produzione di terre stabilizzate da usarsi come sottofondi stradali.
I trattamenti ipotizzabili sono:

  • ossidazione chimica
  • trattamento termico

Escludendo il trattamento termico per il forte impatto ambientale non idoneo al territorio in cui è situato l’impianto, rimane l’ossidazione chimica, che però a sua volta si suddivide in molteplici strade:

  • ossidazione con reattivi di fenton e fenton modificato
  • ossidazione con reattivi al persolfato
  • ossidazione con wet oxidation

Anche per lo sviluppo del processo di soil washing è stato allestito un laboratorio dedicato, strutturato per lavorare con lotti da 40 - 50 kg di terreno. Il processo di lavaggio viene simulato mediante un mescolatore meccanico, setacci granulometrici a maglie standardizzate, una minifiltropressa e reattori in vetro.
Si sottolinea infine che per quanto riguarda lo sviluppo del trattamento ad ossidazione chimica, sono previste sperimentazioni con tutte le tecniche elencate, viste le numerose variabili che interagiscono nelle reazioni di ossidazione di materiali come i terreni che contengono molteplici sostanze.